Compressione Audio: consigli utili

Tecniche di compressione audio


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La compressione audio è uno dei processi più importanti nel mondo del mixing.

Una buona compressione audio infatti permette di:

  • Mettere maggiormente in evidenza alcuni suoni che altrimenti “morirebbero” all’interno di un mix
  • Ottenere un bilanciamento dinamico più omogeneo
  • Evitare picchi in frequenza indesiderati
  • Ottenere un mix più gestibile

Negli articoli precedenti abbiamo visto cos’è un Compressore Audio e Come Usarlo e abbiamo scoperto quali sono i migliori plugins Top 10 – Compressore Audio, in questo articolo, invece, analizzeremo alcune tecniche di compressione audio utili per il tuo mix e per i tuoi suoni.

1 – Valutare l’uso del Compressore


Il momento ideale per comprendere al meglio se e dove sia necessaria una compressione audio è in fase di mixing, ed esattamente nella fase successiva al bilanciamento dei volumi delle singole tracce.

Una volta che avrai ottenuto un buon bilanciamento e sarai soddisfatto del risultato, potrai concentrarti sulle diverse parti del tuo mix che necessitano di una compressione.

Un buon metodo per comprendere se un suono necessita di una compressione è verificarne l’andamento durante l’esecuzione.

Se in alcuni punti della traccia il suono non esce come vorresti probabilmente necessita di una piccola compressione.

Attuando la giusta compressione audio farai in modo che quel determinato suono si senta bene e definito durante tutta l’esecuzione, senza avere momenti in cui viene a mancare.

Questo stesso sistema può essere adottato al contrario, ovvero, se ci sono suoni che escono troppo dal mix in alcuni punti ma in altri il volume è perfettamente bilanciato, potresti risolvere il tutto con un compressore ben impostato.

Tuttavia, alcuni suoni potrebbero necessitare proprio di questo movimento dinamico per regalare emozione, quindi assicurati di non comprimere se non necessario.

Un mix troppo compresso suonerebbe scarno e confusionario.

Ricorda che la dinamica è fondamentale in una produzione, e una buona compressione audio tende ad enfatizzare ciò che di bello c’è in un mix, non a “pompare” il tutto.

2 – Compressione Parallela


Compressione Audio Parallela
Compressione Audio Parallela

La compressione audio parallela consiste nell’applicare un compressore in una traccia di ritorno (send/return) e, successivamente, mandare all’interno del percorso il segnale che si intende processare.

In questo modo avrai la possibilità di lavorare sia sul suono originale (ovvero quello non compresso), sia su quello processato (ovvero quello compresso).

Questa tecnica di compressione audio permette di mantenere i transienti di un determinato suono come se non fosse compresso, ma aggiunge il corpo del segnale processato.

Come si può facilmente intuire, la compressione parallela è una tecnica molto utilizzata sulle parti ritmiche dove, una compressione tradizionale in insert potrebbe smorzare i transienti.

Ma la compressione audio parallela può anche essere utilizzata per dare maggior colore ad un suono, ad esempio, aggiungendo un compressore che emuli un hardware analogico.

Questa tecnica di compressione esiste fin dagli albori della musica, tuttavia ancora oggi è molto utilizzata ed esplorata.

Bilanciamento dinamico, corpo del mix e colore dei suoni sono solo alcune delle cose che si possono ottenere da questo tipo di compressione audio.

Il mio invito, come sempre, è quello di sperimentare, ricorda sempre di non esagerare poichè un’eccessiva compressione, sebbene parallela, renderebbe il mix confusionario e sgradevole all’ascolto.

3 – Compressione in Serie


Si tratta anche in questo caso di una tecnica molto usata che prevede l’uso di più compressori in serie, ovvero uno dopo l’altro.

Sebbene in un primo momento possa sembrare difficile orientarsi con questa tecnica, i risultati che si possono ottenere sono davvero sorprendenti.

Grazie all’uso di più compressori audio in serie potrai ridurre i transienti di alcuni suoni senza perderne il corpo, esaltare alcune frequenze di determinati suoni ed in generale ottenere un bilanciamento dinamico più equilibrato.

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Applica dunque al suono di tuo interesse il primo compressore e regolalo in modo che agisca con una precisa funzione (ad esempio quella di smorzare i transienti), successivamente, applica un secondo compressore che enfatizzi maggiormente il corpo del tuo suono riducendone la dinamica.

Avrai così due compressori che si occupano di un compito specifico, e di conseguenza avrai maggior controllo sul suono.

Inoltre, potrai ridurre notevolmente la dinamica dei tuoi suoni senza tuttavia sforzare i tuoi plugins (evitando così carichi di CPU o distorsioni indesiderate).

Sfrutta inoltre le singole qualità di ogni plugin per applicare una compressione audio che dia maggior impatto ai tuoi suoni.

4 – Compressione audio sul Drum Bus


Compressione audio del drum bus
Drum Bus

Applicare una compressione audio al drum bus è forse una pratica antica come il tempo!

Questa tecnica ti darà la possibilità di enfatizzare maggiormente i transienti, esaltando la parte ritmica, rimuovere (o anche in questo caso enfatizzare) la release di alcune parti di batteria, come ad esempio lo snare o i Cymbals.

La prima cosa a cui prestare attenzione quando si comprime il drum bus sono senza dubbio i tempi di attacco e release del compressore.

Infatti, un attacco veloce attenuerebbe i transienti (cosa che in certi casi potrebbe essere necessaria).

Un attacco più lento darà la possibilità al compressore di intervenire subito dopo il transiente, in questo modo la compressione non attenuerà la tua ritmica.

La release, invece, se impostata in modo che agisca velocemente impedirà alle code dei suoni di risaltare, al contrario, una release più lunga renderà maggiormente evidente la coda dei suoni.

Un buon bilanciamento del drum bus farà in modo che la ritmica risalti e che nessun suono vada a mascherarne un altro.

5 – Compressione audio sulla Voce


La voce è uno strumento (si è uno strumento) che va trattato in modo delicato ma che spesso necessita di una compressione audio dedicata.

Comprimere la voce da maggiore intelligibilità alle parole, permette di godere dei momenti in cui il cantante “sussurra” al microfono, da la possibilità di ottenere un migliore bilanciamento durante tutto il mix e il risultato sarà un suono più emozionante, coinvolgente ed omogeneo.

Bilanciare la voce in un mix può essere molto complesso, una buona soluzione di solito è applicare una compressione audio “morbida” (con un ratio di 3:1 e tempi di attacco e release moderati), che permetta di avere un segnale audio più uniforme possibile, ovvero senza picchi indesiderati o sbalzi dinamici eccessivi.

Una compressione audio di qualità su una parte vocale interverrà in modo trasparente, il cantato sembrerà più naturale e piacevole.

Nei compressori più moderni esiste il soft knee (molti compressori classici uscivano con questa impostazione di fabbrica, senza possibilità di modifica) , un’impostazione che ti permetterà di rendere l’intervento del compressore più trasparente.

Quando applichi una compressione audio sulla voce evita sempre di comprimere troppo, rischieresti di evidenziare i respiri del cantante o, nei casi peggiori, clip indesiderati.

Conclusione


La compressione audio è necessaria in fase di mixing, ma non su tutti gli strumenti, ed in ogni caso va sempre dosata nel modo giusto.

Una buona compressione infatti, permette di ottenere un bilanciamento più omogeneo in cui alcuni suoni risaltano ed altri supportano.

Scegli sempre con cura i tuoi compressori in base alle loro caratteristiche e non intervenire mai su un suono in modo “automatico”, ogni suono merita una valutazione a se.

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