Mixare la Voce

Come mixare la voce, tecniche utili


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Mixare la voce è una delle pratiche più difficile per un produttore.

Questo perché si tratta di uno strumento (la voce è da considerarsi a tutti gli effetti uno strumento) a cui l’orecchio umano è particolarmente abituato, e di conseguenza, sensibile.

Ogni piccola imperfezione viene percepita chiaramente, e questo può diventare fastidioso all’interno di un mix.

Dunque, per trattare la voce bisogna fare piccoli interventi, precisi e mirati.

La pena è il deterioramento della voce e il conseguente abbassamento di qualità.

Mixare la voce non è un’operazione semplice, richiede molta esperienza e specifiche competenze.

Un’equalizzazione errata, ad esempio, potrebbe inficiare le frequenze fondamentali della voce andando a svuotarla o scurirla eccessivamente.

Prima di arrivare alla fase di equalizzazione però bisogna considerare la registrazione di base che si vuole mixare.

Le cose di cui assicurarsi sono:

  • Registrazione di alta qualità
  • Rumore di fondo praticamente nullo o totalmente assente
  • Qualità tonali del cantante ben definite

Negli articoli riguardanti l’Home Studio, abbiamo già parlato di quanto sia sempre più frequente la registrazione di parti vocali in ambienti casalinghi.

Possedere un Home Studio di alto livello è molto dispendioso, ma sappi che si possono registrare voci di ottima qualità anche in Home Studio non professionali.

Per farlo bisognerà prestare attenzione a non avere un ambiente troppo riverberante o dove si sviluppino risonanze sgradevoli.

Sarà importante possedere un buon microfono e un buon preamp.

Anche in questo può essere dispendioso, ma di certo non è come avviare un Home Studio Pro!

Scopri qui Come Registrare La Voce per ottenere una registrazione pulita che sarà più facile da trattare e amalgamare all’interno del tuo mix.

Registrare con un buon microfono ti restituirà una voce con poco rumore di fondo (o nullo) e soprattutto, con un’ampiezza spettrale estesa che ti permetterà di individuare i punti della voce da enfatizzare e quelli da mascherare.

Una volta che avrai ottenuto la tua registrazione pulita sarai pronto per mixare la voce.

Oggi come oggi esistono moltissimi plugin per modellare e restaurare voci registrate male, con microfoni di bassa qualità o in ambienti poco adatti.

Tuttavia, sarà sempre meglio partire da qualcosa di estremamente pulito per mixare la voce, in questo modo eviterai eccessive manipolazioni che potrebbero andare a abbassare la qualità generale della registrazione e introdurre effetti indesiderati.

Per mixare la voce al meglio, dovrai tenere in considerazione anche il tipo di voce che vuoi mixare, se maschile o femminile.

Questo perché le voci di uomini e donne si muovo su range di frequenze leggermente diverse, ciò è dovuto principalmente al modo in cui si respira.

Un uomo si muoverà su un range di frequenze più basso, le fondamentali potrebbero arrivare perfino a 80Hz con voci particolarmente profonde.

Per una donna sarà praticamente impossibile raggiungere frequenze così basse, le sue fondamentali partono intorno ai 200Hz, normalmente, tuttavia si estendono più di quelle maschili sulle frequenze alte.

Dovrai analizzare di volta in volta il tuo cantante uomo o donna che sia per capire quale sia il suo range di frequenza, e di conseguenza per riuscire ad enfatizzare e valorizzare il carattere del vocale stesso.

Presta attenzione anche all’ottava in cui dovrà cantare, questo potrebbe cambiare radicalmente in range di frequenza del cantante.

Muovendosi su range di frequenze diverse, ovviamente, i diversi cantanti avranno bisogno di trattamenti sempre diversi.

Una volta registrata la voce principale, i diversi cori e le armonie, potrai iniziare il mix.

Parti sempre dalla Lead Vox, la voce principale.

Tutto il resto va collocato intorno alla Lead Vox e manipolato in modo che non interferisca con la stessa.

Voce Principale/Lead Vox


Mixare la voce Lead Vox
Lead Vox registrata con Neumann U87

La Lead Vox è la voce principale, quella che pilota tutte le altre e anche quella che si sentirà maggiormente.

Se c’è una voce che non può essere registrata male è proprio questa!

Per mixare la voce nel modo giusto conviene sempre partire da questa traccia per poi collocare i vari cori, doppie voci o armonie intorno.

La Lead Vox va sempre in Mono!

Devi immaginare la Lead Vox come il cantante al centro del palco, è uno solo e canta dal centro del palco proprio nel punto in cui tutti possono sentirlo nel modo migliore.

Per emulare questo effetto dunque, la Lead Vox va sempre in mono.

È una buona pratica quella di creare una copia della Lead Vox su una seconda traccia in modo da poter applicare trattamenti differenti in base al momento della canzone (strofa, rit, ecc.).

Se decidi di creare due Lead Vox (una da manipolare in modo diverso) converrà creare un gruppo contenente entrambe le Lead.

In questo modo potrai intervenire su entrambe le voci contemporaneamente ottenendo una maggiore omogeneità generale.

Una volta preparate le tracce potrai proseguire con i volumi,

Si tratta di una delle fasi più importanti per mixare la voce al meglio.

I volumi della Lead Vox, dei cori e delle armonie andranno livellati per fare in modo che queste si amalgamino al meglio fra di loro e soprattutto con la base strumentale.

Per quanto riguarda la Lead Vox, sarà bene evitare eccessivi cambi di dinamica, per farlo regola i volumi sfruttando il clip gain delle singole clip (effettua dei tagli laddove necessario per creare piccole clip in Ableton Live, poi intervieni sui singoli volumi).

Una volta che il volume sarà più o meno uniforme sarà più facile gestire correttamente la compressione senza avere escursioni eccessive che rischiano di inficiare la qualità del mix generale.

Se la voce è stata registrata a dovere noterai che dovrai effettuare solo pochi aggiustamenti ai volumi nelle varie parti della traccia.

Una volta che avrai aggiustato tutti i volumi potrai passare all’aggiustamento della dinamica generale.

Applica un compressore sulla Lead Vox solo se veramente necessario.

Nel caso in cui decidessi di applicarlo, potresti doverne applicare due che lavorano molto poco per evitare di perdere completamente la dinamica del vocale.

Un primo compressore potrebbe essere digitale, o comunque molto pulito.

Questo primo compressore sarà regolato in modo da eliminare fastidiosi picchi dinamici.

Essendo il primo un compressore digitale, eviterai di aggiungere colore indesiderato e farai in modo che la dinamica della Lead Vox sia uniforme.

A questo punto, sempre se necessario, potrai applicare un emulatore di compressore analogico.

Impostando sempre un intervento molto leggero, per evitare di perdere troppa dinamica, farai in modo che la voce appaia come più morbida e più uniforme.

Queste compressioni ti converrà farle sul gruppo delle Lead Vox, in questo modo saranno molto simili a livello dinamico (a parte per le modifiche successive).

Se hai lavorato bene, avrai ottenuto una voce morbida, ben colorata e senza eccessi dinamici.

A questo punto potrai equalizzare. Come sempre, verifica prima che ci sia effettivamente bisogno di farlo.

Durante l’equalizzazione la prima cosa da fare è individuare le frequenze fondamentali della voce del cantante.

In questo modo saprai da quale zona tenerti alla larga!

Potrai invece lavorare intorno alla fondamentale, facendo in modo che questa risalti maggiormente eliminando le parti indesiderate del vocale.

Le parti indesiderate sono quelle che rendono la voce scura, poco intellegibile (ovvero poco chiara nel testo), fangosa/muddy (spesso eliminando frequenze intorno ai 295Hz si risolve il problema).

Come sempre dovrai valutare in base al tipo di cantante su cui stai lavorando.

In questo caso, mixare la voce può essere un’operazione tanto veloce quanto estremamente lenta, tutto dipenderà dalla qualità della registrazione di base.

Equalizzando potrai intervenire sulle risonanze ricercandole con un filtro a campanatura stretta, potrai eliminare le frequenze sub che contribuiscono a scurire il mix e, come detto, potrai far risaltare le qualità del cantante.

Se dovessi intervenire sulle frequenze della fondamentale sarà bene farlo tramite un EQ dinamico, il quale, se impostato correttamente, ti permetterà di ridurre la fondamentale nei punti di eccesso senza tuttavia inficiare la qualità del vocale.

Proprio per sua natura, un EQ dinamico, attenuerà la banda interessata solo quando questa supererà una determinata soglia.

Dovrai effettuare molti ascolti del brano per capire se sarà necessario questo tipo di intervento.

Ricorda sempre che manipolare la fondamentale della voce può rivelarsi una scelta azzardata, fallo solo se strettamente necessario.

Mixare la voce principale di un brano può rivelarsi complesso per i producer alle prime armi, spesso per inesperienza.

La difficoltà sta nel saper capire quando un intervento di qualunque tipo (compressione, equalizzazione, ecc.) sia necessario.

Dopotutto, se la voce è ben registrata, come hai potuto vedere, non ci sarà bisogno di particolari interventi per far si che questa si integri perfettamente con la base strumentale.

Doppie Voci, Cori e Armonie


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Come Mixare La Voce: Doppie Voci, Cori e Armonie

Mixare la voce principale non è divertente come mixare doppie voci e cori!

Infatti potrai divertirti a sperimentare diversi effetti quando padroneggerai le tecniche di base per mixare la voce.

La scelta di lasciare la voce principale in mono non è dettata solo dall’idea di realismo e credibilità, bensì anche da una migliore gestione dell’immagine stereo.

Saranno infatti le doppie voci (voci uguali alla prima ma con un valore di pan differente) le principali responsabili della “grandezza stereo”.

Le Doppie Voci non sono sempre presenti, si può ottenere l’effetto stereo in molti modi diversi.

Tuttavia, se deciderai di utilizzare le doppie voci per allargare l’immagine stereo ti basterà semplicemente fare due copie della voce principale e pannarle rispettivamente una a destra e una a sinistra.

Non esagerare con i valori di panpot, perché gli estremi di banda sarà meglio riservarli ad armonie (meglio se alte in frequenza) e piccoli cori.

Le Armonie sono parti uguali alla principale, a livello di testo, ma diverse poiché sono cantate ad intervalli di tono differenti in modo da risultare, una volta raggruppate, come un unico accordo.

Questo blocco armonico contribuirà a sua volta alla costruzione dell’immagine stereo.

Immaginiamo di avere quattro tracce diverse con armonie differenti, potresti pannarle agli estremi dell’immagine stereo a coppie, ovvero due a destra e due a sinistra.

In questo modo avrai una maggiore sensazione di larghezza ma, grazie alla diversità delle singole tracce, non incorrerai in problemi di fase.

Le Armonie contribuiscono principalmente alla parte medio-alta della voce.

Questo significa che sarà buona abitudine applicare un equalizzatore che si occupi di gestire e se necessario eliminare la parte al di sotto dei 220Hz (i valori sono indicativi, dipende sempre dal timbro del cantante).

Questo taglio delle basse frequenze contribuirà inoltre ad avere una distinzione più netta fra la voce principale (posta proprio al centro del mix) e le armonie stesse che verranno percepite come più “lontane” dal cantante.

Infine, I Cori, possono essere cantati dal cantante stesso o da persone diverse.

Possono essere all’unisono, con diverse parti e con diversi timbri vocali, l’importante è che aiutino la voce principale nei momenti di maggiore dinamica, ad esempio i ritornelli.

I cori si posizionano anche loro sullo stereo, questo significa che dovrai applicare un trattamento non dissimile da quello applicato sulle armonie anche in questo caso.

Le basse frequenze sullo stereo possono inficiare la qualità generale del mix.

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Quando avrai ottenuto un buon equilibrio dei volumi rispetto la voce principale potrai aggiungere alcune mandate.

Di solito, si aprono due tracce di ritorno, una con un compressore impostato in modo molto aggressivo e una con un saturaratore che colori la voce, sempre sulle frequenze medio alte.

Potrai mandare a queste tracce di ritorno sia la voce principale che tutte le altre voci, l’importante, come sempre, è trovare il giusto equilibrio.

Se la dinamica delle voci secondarie è regolare non avrai bisogno di comprimere, se invece presenta delle irregolarità ti conviene comprimerla per evitare picchi indesiderati.

L’ultimo piccolo step che ti consiglio di fare (specialmente se stai mixando le voci separate sulla base strumentale) è di raggruppare tutte le voci in un unico gruppo.

In questo modo avrai un maggior controllo del volume generale di tutta la sezione vocale.

Inoltre potrai aggiungere un equalizzatore finale su tutto il bus per pulire l’intero gruppo vocale e migliorarne l’intelligibilità.

Mixare la Voce: Autotune o Melodyne?


Mixare la Voce: Autotune o Melodyne?
Mixare la Voce: Autotune o Melodyne?

Mixare la voce fa subito venire in mente l’utilizzo di plugin come Autotune e Melodyne.

Oggi come oggi, questi due strumenti, hanno totalmente invaso il mercato della musica e sono infatti molto utilizzati dai produttori di tutto il mondo.

Sebbene siano strumenti pensati per intonare le voci, grazie all’uso creativo che se ne può fare, sono diventati essenziali per mixare la voce dando un tocco di modernità.

Infatti spesso non vengono utilizzati per una vera e propria correzione ma solo per aggiungere quel colore a cui l’ascoltatore medio si è ormai abituato.

Non solo, strumenti come Autotune sono utilizzatissimi nella musica rap e trap dove vengono usati all’estremo per creare il tipico effetto del genere.

Per mixare la voce, non sono necessari, ma ormai, fanno parte del panorama musicale moderno.

Autotune e Melodyne sono plugin molto diversi fra loro, e non sono assolutamente sostitutivo l’uno dell’altro.

Utilizzandoli entrambi con sapienza si possono creare interessanti effetti creativi, e si può intonare una voce facendo in modo che questa risulti assolutamente naturale.

Su un cantante estremamente intonato questi strumenti non avranno una grande efficacia, ma potrai comunque impostarli in modo da farli lavorare in base alle tue necessità.

Per quanto riguarda l’acquisto dei plugin, ti consiglio di acquistare solo la versione di base di Autotune, ovvero Autotune Access, almeno inizialmente, i controlli a disposizione sono più che sufficienti.

Per quanto riguarda Melodyne invece, la differenza fra le versioni è notevole, quindi ti consiglio di scegliere con attenzione quella più adatta alle tue esigenze.

La versione Celemony Melodyne 5 Studio è la più completa a disposizione.

Con questa potrai perfino intonare strumenti e armonie.

Per mixare la voce al meglio puoi vedere qui quali sono I Migliori Plugin per La Voce.

Creare gli Ambienti: Delay e Reverb


Mixare la Voce: Ambienti
Mixare la Voce: Ambienti

La creazione di un ambiente è fondamentale per mixare la voce.

L’ambiente darà alla voce credibilità, profondità e larghezza sull’immagine stereo.

Ho già scritto riguardo il Riverbero Audio e Come Usarlo, suggerendo diversi utilizzi di questo strumento essenziale.

Per quanto riguarda la voce, il riverbero dovrebbe essere utilizzato per creare uno spazio in cui questa si rifletta.

La Lead Vox andrebbe trattata con un riverbero leggero e non troppo lungo, in questo modo aumenterai la sensazione di stereo ma senza incidere sull’intelligibilità della voce stessa.

Poi ci sono tutte le voci secondarie, con queste potrai sperimentare di più, specialmente con l’utilizzo di un delay che aumenterà notevolmente la profondità ambientale percepita.

Ho spiegato cos’è il Delay Audio e Come Usarlo per ottenere interessanti effetti creativi.

Ti suggerisco di utilizzare diverse tracce di ritorno:

  • Riverbero corto e con poco predelay per ottenere un ambiente non esagerato e credibile
  • Riverbero lungo, ti tornerà utile soprattutto negli special o nelle transizioni fra le diverse parti del brano, può essere un valido strumento creativo ma non bisogna assolutamente abusarne.
  • Riverbero di tipo Church/Hall, utile per dare profondità alle armonie e ai cori.

In questo modo potrai decidere, in base al momento del brano, che tipo di riverbero utilizzare.

Per quanto riguarda il delay, sicuramente ti suggerisco di impostarlo in sync con la sessione.

Questo perché non serve per la creazione di effetti creativi, ma di un ambiente credibile e gradevole, cosa impossibile da ottenere con delle riflessioni fuori sync (che infastidirebbero l’ascoltatore e sporcherebbero il mix).

Anche in questo caso ti suggerisco di prepararti diverse tracce di ritorno, potrai così decidere di volta in volta quale delay utilizzare.

  • Delay 1/16, questo sarà quello veloce che darà credibilità alla voce
  • Delay 1/8, con il delay in ottavi darai profondità alla voce e se utilizzato con leggerezza aiuterà anche l’immagine stereo

Ti potrebbe essere utile aggiungere altri delay, magari 1/4 per lo special, in modo da creare una differenza fra le varie parti del brano.

Un’altra tecnica consiste nell’applicare i riverberi e i delay direttamente sulle tracce interessate e, successivamente, tramite un EQ, si va a scolpire il suono già riverberato.

Ci sono molti modi per raggiungere lo stesso obiettivo durante la produzione musicale, ti basterà trovare il metodo più adatto a te o valutarne l’utilizzo di volta in volta.

Sicuramente ti consiglio di sperimentare! Come sempre, il work flow è totalmente soggettivo.

Altri Consigli ed Effetti


Mixare la voce come avrai capito può essere un lavoro davvero duro per un produttore.

Un mix efficace richiede molta esperienza e solide competenze.

Le case produttrici di plugin cercano di venire incontro alle esigenze dei produttori creando di volta in volta plugin sempre più efficaci.

Antares Tech. ad esempio, oltre l’acclamato Autotune, offre una schiera di validi effetti che ti torneranno utili durante la produzione e la post produzione.

Grazie al Bundle Antares AVOX 4 potrai sperimentare i migliori effetti di Antares Tech. e scoprire che mixare la voce non solo diventerà più veloce ma potrai anche generare effetti creativi davvero interessanti.

L’Antares Harmony Engine Evo, ad esempio, ti darà la possibilità di generare armonie che sosterranno la tua voce principale.

La iZotope invece, propone Nectar 3, uno strumento davvero potente.

Si tratta di una vera e propria Suite per il trattamento delle voci.

Incorpora numerosi effetti e strumenti (Equalizer, Compressors, Saturation, De-Esser, Delays, Reverb, Chorus, ecc.) che daranno al tuo vocale il colore e lo spessore necessario per amalgamarsi perfettamente all’interno del tuo mix.

Mixare la Voce, Conclusione


Lo strumento più antico di sempre rimane ancora oggi uno dei più difficili da lavorare.

Tuttavia, una traccia cantata, con un testo forte è in grado di farci emozionare e farci sentire maggiormente vicini all’artista.

Oggi come oggi mixare la voce è reso più facile dai plugin, ma nulla può ancora sostituire una buona registrazione e, ovviamente, un cantante di talento.

Scopri come utilizzare gli strumenti più utili per mixare la voce:

I migliori strumenti per produttori e Sound Designer:

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