Riverbero Audio e Come Usarlo

Come ricreare gli ambienti con il Riverbero Audio

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Ciao! Nell’articolo di oggi ti parlerò del riverbero audio e di come ricreare un ambiente adatto alle tue produzioni e ai tuoi suoni.

Che cos’è e perché si usa il riverbero audio?

Quando un’onda sonora incontra delle superfici (come ad esempio in una stanza chiusa) crea delle riflessioni sonore, le quali ci danno informazioni sull’ambiente che ci circonda, ad esempio sulla sua grandezza.

Grazie all’uso di plugin o processori di segnale possiamo ricreare questo effetto sulle diverse componenti della nostra traccia, dando così ai suoni “un’ambiente in cui suonare”.

Il risultato sarà un suono più naturale, ampio e sicuramente più emotivo e coinvolgente.

Nel campo della produzione musicale e audio in generale, il riverbero ricopre un ruolo fondamentale. Un ambiente ben studiato e correttamente impostato valorizzerà i tuoi suoni aggiungendo una profondità naturale che andrà sfruttata anche per distribuire i suoni all’interno dello spazio.

Per capire meglio il riverbero dobbiamo suddividerlo in tre parti: Segnale Diretto, Prime Riflessioni e Riverbero.

Segnale Diretto (Direct Signal)

Si tratta del primo suono che raggiunge l’ascoltatore, ovvero il segnale audio che esce, nel nostro caso, dai monitor per raggiungere le nostre orecchie.

Immagina ad esempio che un tuo amico ti stia parlando in una grande chiesa, sentirai prima la sua voce e solo dopo le riflessioni nell’ambiente circostante.

Prime Riflessioni (Early Reflections)

Subito dopo il suono diretto, dopo una breve pausa (chiamata pre-delay, di cui parleremo meglio più avanti), arrivano le prime riflessioni, ovvero le parti di suono che rimbalzano sulle superfici per la prima volta. Questo ci darà l’idea di quanto sia grande l’ambiente che ci circonda.

Riverbero (Reverb Cluster)

L’ultima parte è forse la più importante poiché è quella che caratterizza il riverbero.

Quest’ultima parte è composta di un numero molto elevato di riflessioni casuali che rimbalzano da una superficie all’altra all’interno della nostra stanza.

Le riflessioni che si creano sono talmente tante e talmente vicine fra loro che il nostro orecchio non riesce a percepirle come singole riflessioni, ma come un’unico segnale continuo.

Come impostare un Riverbero Audio

il miglior riverbero sul mercato
Il Riverbero FabFilter Pro-R è uno dei plugin di riverbero migliori

Quali sono i controlli di un riverbero audio?

Premesso che, ogni riverbero avrà le sue caratteristiche sia sonore che di controllo, ci sono tuttavia alcuni controlli che sono comuni a tutti i riverberi, vediamoli!

Dry/Wet – come per tutti i plugin, anche il riverbero dispone del comando di dry/wet.

Grazie a questo controllo potrai decidere la quantità di segnale da processare attraverso l’effetto.

Predelay – Tramite questo comando potrai gestire il tempo di ritardo, espresso in millisecondi, che precede l’inizio della prima riflessione.

La percezione che si ha dell’ambiente che ci circonda dipende in buona parte da questo ritardo.

Per ottenere delle sonorità più naturali prova a muoverti fra 1ms e 25ms.

Decay Time – Questo controllo gestisce la lunghezza della coda del tuo riverbero. 

Ovvero gestisce il tempo impiegato dalla coda per scendere a -60dB rispetto all’ampiezza iniziale.

Aumentando questo valore otterrai un suono più “lungo” che, se mal gestito, creerà seri problemi all’armonia della tua traccia.

Per evitare mascheramenti indesiderati, prova a scolpire il tuo riverbero applicando un equalizzatore audio.

Ne risulterà un suono più pulito e preciso che si amalgamerà meglio nel mix complessivo.

Size/Distance/Stereo Width – Il Size controlla le dimensioni della stanza. Maggiore sarà il valore impostato più avrai la sensazione che la camera in cui si trovano i tuoi strumenti sia grande.

Il Distance (che è possibile trovare al posto del Size, spesso insieme ad altri controlli più precisi) determina la “distanza” dello strumento al quale abbiamo applicato il riverbero. Così facendo avremo la sensazione che lo strumento sia lontano da noi, quindi in un ambiente più grande.

La Stereo Width si occupa di gestire la larghezza del side influenzando notevolmente la sensazione di grandezza dell’ambeiente.

Sono tutti controlli relativi alla grandezza dello spazio che si vuole riprodurre.

Un basso valore di size colora molto il suono a cui viene applicato il riverbero.

Filter – In tutti i riverberi di buona qualità si troverà la sezione dedicata ai filtri, di solito High-Pass e Low-Pass. 

Grazie a questa sezione potrai modellare il suono del tuo riverbero in modo che non si sovrapponga in modo fastidioso al suono non processato.

Tipologie di Riverbero Audio

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Esistono diverse tipologie di riverbero audio, ognuna sviluppata tramite valori specifici per riprodurre il più fedelmente possibile determinati ambienti.

Le tre tipologie più famose che ritroviamo in quasi tutti i riverberi audio professionali sono: Room, Hall e Arena.

Come suggeriscono gli stessi nomi si differenziano per il tipo di ambiente in cui stanno virtualmente suonando i tuoi strumenti.

Room – Una riverberazione che emula una stanza di piccole dimensioni. Caratterizzato da tempi veloci e poche ripetizioni.

Hall – Questo tipo di riverbero prende spunto dalle sale da concerto e dai teatri. Rispetto al riverbero di tipo room, qui abbiamo più riflessioni e tempi di decadimento più lunghi. L’insieme di queste impostazioni darà la sensazione di trovarsi in un vero e proprio concerto hall.

Arena – Uno dei riverberi più “lunghi” in termine di decadimento, questo prece emula arene all’aperto, o anche teatri all’aperto.

I tempi di decadimento diventano molto lunghi e le riflessioni diventano di meno, il risultato è un riverbero dalla grande apertura stereo, particolarmente usato sui suoni ambientali per fare in modo che “abbraccino” il mix.

Queste sono le principali tipologie di riverberazione standard disponibili nella maggior parte di plugin di riverberazione.

Tuttavia esistono molte altre tipologie di riverbero, ad esempio, Church (che emula l’ambiente di una chiesa), Cathedral, Live Stage, ecc.

Prima dell’introduzione dei riverberi digitali, l’effetto di riverbero si otteneva tramite meccanismi ingegnosi, che, per un motivo o per l’altro sono rimasti nella storia.

I due più famosi riverberi sono:

Spring Reverb – ovvero un riverbero di origine analogica (oggi emulato da quasi tutti i plugin digitali disponibili) molto usato storicamente.

Questo riverbero funziona grazie ad una molla e due trasduttori di segnale.

L’effetto che si ottiene dall’applicazione di tale riverbero audio ad un suono è di bassa qualità, tuttavia il il colore e la profondità che dona sono ancora molto ricercati.

Plate Reverb – Molto utilizzato su parti vocali e percussive, questo riverbero audio richiama le caratteristiche brillanti del vecchio riverbero a piastra.

In questo caso si tratta di un riverbero azionato da un trasduttore, come per quello a molla, ma che va ad interagire su una piastra di metallo sostenuta da un telaio.

Non dona un suono naturale ma produce un effetto piacevole che può dare grandi risultati se miscelato con altri riverberi.

In generale è da considerarsi uno strumento creativo.

Reverse Reverb – Uno dei riverberi più creativi di sempre. 

Si tratta di un effetto creato invertendo la parte finale dell’inviluppo di un suono.

In questo modo il decadimento aumenterà di livello nel tempo per poi interrompersi bruscamente alla fine del suono stesso.

Molto utilizzato su pianoforti, chitarre e violini, questo riverbero dona molto colore all’ambiente circostante.

Convolution Reverb – ovvero riverbero a convoluzione o a risposta d’impulso.

Questo riverbero sfrutta dei campioni audio (precedentemente registrati tramite procedimenti molto meticolosi) che simulano lo spazio acustico di cui si necessita (silos, camere da bagno, pozzi, ecc.).

Questi campioni audio spesso registrati tramite suoni brevi, come ad esempio lo sparo di una pistola, vengono poi modellati, e, tramite un processo di deconvoluzione viene estrapolato il segnale originale.

Il modello acustico che ne risulta verrà poi caricato sul riverbero a convoluzione il quale ne leggerà le caratteristiche e lo riprodurrà fedelmente.

Questi che ti ho mostrato sono i principali tipi di riverberi disponibili ad oggi.

Tuttavia ormai ne esistono davvero un’infinità, ognuno con le sue caratteristiche, siano esse pensate per effetto creativo o non.

L’utilizzo di un riverbero può davvero cambiare il risultato di un intero mix.

Molto spesso i principianti commettono l’errore di riverberare troppo i suoni. 

Sebbene possa sembrare piacevole il risultato ascoltando singolarmente suono per suono, quando andrai poi ad unirli si creerà solamente caos.

Come sempre, anche in questo caso non esiste una formula magica che ci dica quale riverbero sia “il migliore”.

Tutto dipende dall’obiettivo che si desidera ottenere e dal plugin che abbiamo deciso di utilizzare.

Sfruttare il riverbero audio come effetto creativo può essere un buon modo per imporre una “firma” sui propri brani.

Inoltre tramite l’uso di un equalizzatore audio potrai scolpire l’onda sonora del riverbero semplicemente mettendolo dopo in catena. Otterrai un suono più pulito e controllato.

Se vuoi imparare ad usare un Equalizzatore potrebbe esserti utile: Equalizzatore Audio e Come Usarlo

Concludiamo

Nell’articolo di oggi abbiamo visto come funziona un Riverbero Audio.

Se sei alla ricerca del plugin di riverbero perfetto per te potrebbe interessarti anche Riverbero Audio – Top 21

Se invece vuoi imparare ad usare altri plugin da un’occhiata a questi:

Gli strumenti del Sound Design e il loro utilizzo:

I migliori strumenti per produttori e Sound Designer:

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