Migliorare il Mix: 5 trucchi utili

Come rendere un mix più professionale


Migliorare il Mix per renderlo più professionale è possibile.

Anche all’interno di un Home Studio, con alcune piccole accortezze, è possibile migliorare la qualità del proprio mix fino a farlo suonare come le tracce dei nostri artisti preferiti.

Oggigiorno (soprattutto per il periodo storico che stiamo vivendo) capita sempre più spesso di trovarsi in casa a produrre le proprie tracce e molte volte il nostro mix non suona come vorremmo.

La qualità del proprio mix dipende da molti fattori: la stanza in cui si produce, la qualità delle registrazioni, l’idea originale alla base del brano, gli strumenti di cui si dispone.

Grazie a questi 5 piccoli trucchi però, sarà possibile migliorare il mix ottenuto nel tuo Home Studio e farlo suonare in modo professionale!

1 – Fai un piano di produzione e di mixing


La prima cosa da fare per migliorare il mix è avere le idee chiare!

In molte occasioni iniziamo a produrre i nostri brani senza pensare davvero dove vogliamo arrivare o cosa vogliamo ottenere e questo non fa che creare molta confusione, che inevitabilmente andrà a inficiare la qualità di ciò che stiamo creando.

Avere ben chiaro in mente il risultato ci può aiutare a scegliere gli strumenti giusti.

Ad esempio, se decidiamo di produrre una traccia Hip Hop sappiamo già che tipo di sound dobbiamo ricercare per la nostra drums, in questo modo eviteremo di saltare da un plugin all’altro o da una libreria sonora ad un’altra creando solo un mix di suoni che poco hanno a che fare l’uno con l’altro.

Migliorare il mix significa avere un “piano d’attacco” partendo già dall’idea. Dobbiamo sapere esattamente che tipo di traccia vogliamo produrre e che strumenti ci serviranno per farlo.

Non solo, un piano di produzione ben strutturato ci darà la possibilità di scegliere il workflow più adeguato alle nostre esigenze, considerando ad esempio se dobbiamo registrare delle parti sia musicali che vocali, che tipo di qualità dobbiamo ottenere prima di lavorarle in base all’importanza della parte stessa, e che strumenti ci serviranno per fare in modo che queste si incastrino alla perfezione all’interno del nostro mix.

Una buona pratica è quella ti tenere sempre a portata di mano una traccia di riferimento che ci possa dare una linea guida per realizzare il nostro mix.

Una traccia di riferimento ci darà fin da subito l’idea del risultato che vogliamo ottenere, inoltre, alcuni plugins come ad esempio iZotope Ozone o Reference 2, ci danno la possibilità di confrontare e impostare la nostra traccia in modo che risulti più simile possibile alla nostra traccia di riferimento in termini di equalizzazione, compressione e bilanciamento tonale.

Migliorare il mix significa anche prendere spunto e imparare da chi già ottiene un risultato che è quello che desideriamo per i nostri brani.

Un buon piano di produzione dunque potrebbe essere sviluppato così:

  • Genere Musicale
  • Parti da registrare
  • Strumenti da utilizzare
  • Plugins necessari
  • Traccia di riferimento

2 – Ascoltare e Mixare


Per migliorare il mix dei propri brani sarà necessario ascoltare al meglio, per farlo avrai bisogno della giusta strumentazione, ma non solo.

La prima cosa da fare quando si decide di fare mixing è scegliere il giusto ambiente di lavoro.

Infatti, una stanza acusticamente trattata ci aiuterà notevolmente a raggiungere un’alta qualità sonora per il nostro prodotto.

I monitor più potenti e prestanti che possano esistere non varranno nulla all’interno di un ambiente acusticamente non trattato, ecco perché creare una buona acustica all’interno del proprio studio è forse la parte più importante quando si decide di mixare.

Il trattamento acustico è dunque una parte fondamentale del processo di mix.

Una volta che sarai sicuro delle potenzialità della tua stanza, ovvero del tuo Home Studio, potrai passare alla scelta degli strumenti di ascolto ovvero gli studio monitor e le cuffie.

Alcune cose importanti da tenere a mente per la scelta degli studio monitor sono: la dimensione della stanza in cui intendi mixare, la dimensione dei monitor stessi e soprattutto il loro posizionamento nello spazio.

Posizionare i monitor nel modo giusto ti aiuterà a sfruttarli al meglio, assicurati che siano alla giusta distanza dal punto di ascolto e dalle pareti, inoltre assicurati che siano puntate/direzionate verso il punto d’ascolto in modo da poter ascoltare maggiormente il suono diretto.

migliorare il mix posizionamento monitor
Posizionare i Monitor

Degli ottimi monitor da studio piazzati all’interno di un ambiente acusticamente adeguato potrebbero comunque non dare il meglio se non direzionati nel modo giusto.

Scegli anche delle cuffie adeguate al tipo di lavoro che stai svolgendo, delle cuffie aperte ti aiuteranno maggiormente a piazzare i suoni sul panorama stereo e ad avere un maggior controllo sul bilanciamento tonale del tuo brano.

Avere un doppio ascolto è necessario in fase di mix, infatti potresti valutare anche l’utilizzo di monitor da mixing come ad esempio gli Avantone Mixcubes.

3 – Migliorare il mix trattando le basse frequenze e le risonanze


Le basse frequenze sono le più difficili da trattare all’interno di un mix.

Dei buoni ascolti renderanno sicuramente più facile questo passaggio, ma potrebbero non essere sufficienti.

Per migliorare il mix, soprattutto nella fascia di frequenze medio-basse avrai bisogno di equalizzatori professionali che ti permettano di isolare le diverse bande di frequenza ed intervenire laddove è necessario.

Una buona pratica, soprattutto in fase di mixing, è di pulire ogni strumento che aggiungiamo tramite l’uso di un EQ, in questo modo eviteremo di portarci dietro distorsioni, risonanze o frequenze medio basse esagerate che altrimenti andrebbero a sporcare il nostro prodotto finale.

migliorare il mix eq di precisione
EQ a campanatura stretta

Ricorda che anche se inizialmente una data frequenza può risultare gradevole dovrai considerare l’effetto che questa avrà quando verrà amplificata, compressa ed eventualmente saturata lungo il percorso di produzione, il risultato finale potrebbe non essere così gradevole.

Pulire le basse frequenze significa prestare la massima attenzione alle frequenze comprese fra i 20 e i 220Hz, banda in cui si nasconde la maggior parte del “fango” (mud) dei suoni come ad esempio i bassi, i kick o i grossi sintetizzatori.

Per scovare le risonanze puoi utilizzare un EQ a campana con una campanatura molto stretta, puoi spostarlo sulle frequenze interessate e accorgerti subito se qualcosa va attenuato.

Se seguirai questo processo per ogni strumento che inserisci all’interno del tuo brano, alla fine noterai che ogni suono sarà più pulito, facilmente udibile e che non creerà fastidiose risonanze o effetti di mascheramento che potrebbero inficiare la qualità del mix generale.

Ricorda tuttavia di non esagerare con le attenuazioni, eccedere con l’uso di questa tecnica potrebbe portare ad un brano che sia scarno e poco corposo, come sempre, l’equilibrio è la chiave per un buon risultato.

4 – Non ti affaticare


Durante la fase di mixing è facile commettere degli errori a causa della fatica.

Sessioni di mix troppo lunghe possono portare ad affaticare l’udito e a renderlo meno efficiente, inoltre dovrai tenere conto del tuo comfort durante tutto il processo e questo significa avere una postazione comoda e pratica.

Spesso si sottovaluta il fatto di dover stare di fronte al proprio computer per diverse ore ascoltando con attenzione ogni dettaglio, muovendosi rapidamente fra una traccia, il microfono, il proprio rack.

Avere una postazione comoda non dev’essere considerato un lusso ma la base per la riuscita di un lavoro di qualità.

Può sembrare strano, ma devi considerare che passare ore di fronte al nostro computer può creare un notevole stress e questo farà calare l’attenzione, ci farà stare male e non ci permetterà di lavorare al meglio sul nostro prodotto.

Una postazione comoda invece, ti darà la possibilità di muoverti rapidamente, senza affaticarti e ti darà la possibilità di concentrarti maggiormente su ciò che stai sviluppando.

Considera dunque l’acquisto di una sedia con i giusti supporti (lombare, braccioli mobili per appoggiare le braccia e schienale alto), di un rack da poter tenere sempre vicino dove mettere la tua scheda audio e la tua strumentazione in modo da avere tutto a portata di mano e di un mouse adeguato al carico di lavoro in modo da non creare fastidi muscolari.

Ricorda anche di prenderti delle pause, è fondamentale per riposare l’udito e per avere una visione più chiara del tuo prodotto.

Un altro aspetto di cui tener conto è il volume al quale si decide di mixare. Un volume più basso ti permetterà di mixare per tempi più lunghi senza rischiare l’affaticamento.

Per migliorare il mix dovrai concentrarti su diverse sezioni del tuo brano di volta in volta e migliorarle in base all’obiettivo che vuoi ottenere.

5 – Migliorare il mix è saper giungere ad una conclusione


Durante il mio percorso di music producer mi sono sempre reso conto che la parte più difficile di un mix è saper dire “basta”.

Di fatto puoi anche sfruttare tutti i trucchetti letti in questo articolo, leggerne di altri negli altri articoli del blog e imparare tutte le tecniche di mix più avanzate ma alla fine scoprirai che il peggior nemico dei tuoi mix… sei tu!

O meglio, la ricerca del perfezionismo!

Infatti, troverai sempre qualcosa che “può suonare meglio/diversamente” ma dovrai anche sapere quando dire basta e concludere la fase di mix per passare al mastering.

Ogni mix è un progetto a sé, ha bisogno di tecniche diverse, ascolti diversi, strumenti, effetti, sta a te saper concludere il progetto e capire quando questo può andar bene.

In questo sicuramente ti aiuterà il piano di mixing che hai sviluppato all’inizio, e anche la reference track che hai scelto potrà esserti d’aiuto.

La cosa da tenere sempre a mente è che non esiste il mix perfetto, puoi provare a chiedere a tutti i produttori musicali che hanno pubblicato un brano, troveranno sempre qualcosa che poteva essere fatta meglio o in modo diverso, ma la vera domanda da porsi è “il progetto va bene per la sua destinazione?” devi sempre tenere a mente l’obiettivo poichè un mix eccessivamente elaborato potrebbe essere danneggiato, per questo una pianificazione iniziale sarà fondamentale per la riuscita dell’intero progetto.

Migliorare il mix è un’arte che dura per tutto il percorso di un. music producer, dalla prima all’ultima traccia che andrà a lavorare, ci sarà sempre una crescita, ed è giusto così.

Migliorare il mix, conclusione.


I trucchi che ti ho presentato in questo articolo sono legati soprattutto alla parte “fisica” del miglioramento di un mix, l’ambiente, la strumentazione, il tuo udito, il piano di mixing, ecc.

Sono un ottimo modo per migliorare il tuo mix. il tuo processo di creazione.

Ricorda però che bisogna sempre sperimentare e trovare il work flow più adatto alle proprie esigenze e alla propria personalità artistica.

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