Immagine Stereo: tecniche per mix e mastering

Curare l’immagine stereo per ottenere suoni più “grandi”.


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L’immagine stereo è una delle parti fondamentali della produzione musicale.

Con il termine immagine stereo, quando parliamo di musica e produzione musicale, si intende il posizionamento dei vari strumenti che compongono il brano su tutto il panorama stereofonico.

Quando ascolti una canzone, ogni suono, ogni strumento, ha un suo spazio.

Metti le tue cuffie, avvia la tua canzone preferita, chiudi gli occhi e prova ad ascoltare strumento per strumento, ti renderai conto che potrai stabilire con certezza la posizione del musicista che sta suonando un dato strumento: é più a destra del cantante ma più avanti del pianista, ad esempio.

Questo effetto è quello che si ottiene grazie ad una buona gestione dell’immagine stereo.

Un’immagine stereo curata viene trattata bene fin dai primi momenti della produzione e successivamente rifinita in fase di mix e mastering, idealmente, il produttore sa già dove posizionare i diversi strumenti prima ancora di comporre il brano.

Esistono alcune regole di base per costruire una buona immagine stereo, regole che sono parte di un retaggio storico che ancora oggi ci portiamo dietro.

Un esempio di questo potrebbe essere la cassa della batteria, sempre posizionata in mono al centro perfetto della traccia.

Ma, al di la delle poche regole che esistono e che vanno rispettate, l’immagine stereo è anche uno degli strumenti più creativi a disposizione di un sound designer.

La creazione di ambienti, effetti psicoacustici e illusioni sonore, sfruttano spesso l’immagine stereo per creare effetti coinvolgenti e profondi.

Scegli i tuoi strumenti con cura


Immagine Stereo: plugins di terze parti
Immagine Stereo: plugins di terze parti

La scelta dei suoni che il produttore intende usare all’interno della propria composizione influenzeranno grandemente l’immagine stereo del brano.

“Pochi ma buoni” potrebbe essere il mantra da ripetersi durante la scelta del proprio sound.

Infatti, le canzoni con pochi strumenti all’interno, di solito, vengono percepite come “più grandi” da un ascoltatore.

Questo perché, se i suoni sono scelti con cura in base al loro contenuto in frequenza e al tipo di sonorità, ogni suono trova un proprio spazio e di conseguenza anche il suo ambiente (il riverbero e i delay occupano porzioni di immagine stereo pari agli strumenti), trasmettendo all’ascoltatore una sensazione chiara del posizionamento di ogni strumento.

Inoltre, da un punto di vista tecnico, meno strumenti si traduce anche come meno problemi di mascheramento e di fase, il che gioca a nostro favore quando vogliamo creare un’immagine stereo molto grande.

Per scegliere i suoni nel modo giusto valuta il loro contenuto in frequenza, eviterai problemi di mascheramento fin dal principio.

Suoni fra loro simili, se su frequenze diverse, daranno una maggior sensazione di amalgama generale, e, se scelti bene, non dovrai neanche utilizzare l’equalizzatore.

Preparare l’immagine stereo: il pan e i riverberi


Per creare una buona immagine stereo bisogna partire dalle basi.

Dopo aver scelto i suoni che intendi usare all’interno della tua produzione sarà necessario rimuovere ogni effetto ambientale (delay, riverbero, chorus, ecc.) incluso nel plugin sorgente.

Così facendo otterrai i suoni puri e potrai analizzare il loro contenuto in frequenza con precisione, inoltre, eviterai di avere riverberi o delay che non siano in sincro fra loro, cosa che potrebbe generare non pochi problemi di fase e mascheramento.

I suoni asciutti saranno più facili da distribuire sul panorama stereo grazie al panning.

Partendo dal centro della tua immagine, quindi cassa e basso (e in alcune occasioni synth con contenuti in frequenza molto bassi), procedi allargando di volta in volta gli strumenti che aggiungi, una chitarra leggermente spostata a destra, i violini a sinistra, e così via.

A lavoro finito avrai già un’immagine stereo più definita e meno confusa dalla presenza di riverberi indesiderati.

Riverbero e delay


Una volta che avrai “posizionato i musicisti” sul panorama stereo potrai inserire, su una traccia di ritorno, un primo riverbero che definirà la grandezza dello spazio all’interno del quale avviene la performance.

La grandezza dell’ambiente dipende da diversi fattori, il predelay, le prime riflessioni, il decay del riverbero stesso e diversi altri.

Se non hai molta esperienza con la creazione di ambienti, parti da un preset che sia simile alla tua idea e successivamente modifica i parametri in base alle tue necessità, ricorda sempre che un predelay impostato fra 1ms e 25ms avrà un suono più naturale e darà una sensazione di veridicità al tuo ambiente.

Per quanto riguarda i delay dovrai prestare molta attenzione alle impostazioni dei parametri, questo perché se usati in modo eccessivo andranno a creare problemi di vario genere, oltre ai già noti problemi di fase e mascheramento, potresti incorrere anche in problemi relativi alla ritmica.

Delay con tempi di 1/16 e 1/8 risulteranno più naturali e ideali per non dare troppa enfasi all’ambiente, al contrario, delay con un timing di 1/4 o 1/2 sono più indicati per momenti “magici” come special o break e bridge.

Non esagerare con il feedback! Ricorda che un valore più basso suonerà sempre più naturale di uno eccessivamente alto, il nostro orecchio è abituato ad ascoltare suoni e ambienti quotidianamente, quindi non sarà facile ingannarlo.

Immagine Stereo e lavorazione M/S (Mid/Side)


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Molti plugins offrono l’opportunità di lavorare i singoli suoni (o gli interi mix) in modalità M/S ovvero Mid/Side.

Questo significa che potrai gestire, indipendentemente sul mono o sullo stereo, frequenze, dinamica e molti altri parametri che influenzeranno la grandezza del mix finale.

Un equalizzatore M/S, ad esempio, ti permetterà di eliminare le basse frequenze dallo stereo e lasciarle solo nel mono, questa differenza fra Mid e Side genererà automaticamente una percezione maggiore di grandezza.

Il bx_digital V2 EQ proposto da Brainworx è un perfetto esempio di equalizzatore M/S (pensato principalmente per i mastering ma utilizzabile anche sui singoli strumenti).

Questo eq dispone di molte funzioni che ti permetteranno di rendere differenti il Mid e Side del tuo prodotto regalando all’ascoltatore la sensazione di un’immagine stereo più grande.

Ma non solo con l’equalizzatore! Infatti esistono compressori che lavorano in modalità M/S in modo da poter gestire la dinamica, saturatori per aggiungere colore e molti altri plugins che ti torneranno utili per ingrandire maggiormente il tuo mix.

Le tracce di ritorno


Sfrutta le tracce di ritorno per non perdere nulla sul mono e ingrandire i suoni e il mix.

Per farlo ti basterà applicare alcuni plugins che lavoreranno esclusivamente sul mono e sullo stereo.

In una delle tracce di ritorno a disposizione, inserisci un compressore mono, impostalo in modo che agisca velocemente ma senza tagliare troppo i transienti.

Questa traccia ti servirà per non “perdere strumenti” nel caso in cui il tuo brano venisse riprodotto su device monofonici, infatti, un suono impostato principalmente in side che passi all’interno di questa traccia, conserverà una parte di se anche nel mono, non solo contribuirà alla stabilità della tua immagine stereo, ma i suoni avranno un impatto maggiore.

Su una seconda traccia invece, prova ad applicare un plugin di stereo image e impostalo in modo quasi estremo verso lo stereo.

In questa traccia potrai passare gli strumenti più alti in frequenza che vorrai “allargare” maggiormente.

L’insieme di queste due tracce e la ricerca del perfetto equilibrio fra le stesse ti permetterà di dare ai tuoi mix e mastering un’immagine stereo più grande e più solida che non andrà ad inficiare in alcun modo il tuo brano ma al contrario, aggiungerà valore dando all’ascoltatore una maggiore sensazione di coinvolgimento.

Conclusione


L’immagine stereo è un concetto, una tecnica, uno strumento, è una delle principali armi a disposizione di sound designer e produttori e come tale bisogna imparare a padroneggiarla al meglio.

Il mercato offre innumerevoli plugins per curare l’immagine stereo, trova quelli più adatti al tuo stile di lavoro e al tuo genere musicale, ricorda che non esistono regole nella produzione musicale ( a parte cassa e basso in mono!).

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